LIBRO DI SAN CIPRIANO
"AL MONDO INTERO"
Io Giona Sufurino, monaco nel Convento di Broken, prostrato in ginocchio al cospetto del firmamento fulgido di stelle dichiaro solennemente di aver comunicato con tutti gli spiriti superiori della Corte Infernale. Essi mi mostrarono questo libro - (il cosiddetto "Libro Infernale" ovvero la Vera ed Unica Enciclopedia e Manuale delle Scienze Occulte ed Esoteriche) - , scritto su pergamena immacolata con caratteri ebraici. Affermo innanzi alle genti di tutto il mondo, che quanto in esso si contiene è provata verità. Io pure fui un tempo incredulo, ma innanzi alla luminosa evidenza dovetti ravvedermi dell’errore. Provando fin da ragazzo viva predilezione per lo studio delle scienze, divenuto uomo non trascurai di approfondire le acquisite cognizioni; ma in fondo ad esse io trovavo l’indefinito, il vuoto. Allora l’anima mia cercava ansiosa di scoprire la Verità Suprema celata nel Mistero. Appena monaco professo nel convento di Broken spinto dall’amore allo studio, sollecitai ed ottenni l’incarico di bibliotecario. Così mi isolai nella vasta e antica biblioteca, trascorrendo gli anni tutto dedito alle più profonde e misteriose ricerche del sapere. Trovai numerosi volumi che trattavano delle arti magiche ed esoteriche. La semplice lettura di alcuni mi persuase che ivi avrei trovata Quella Verità tanto persistentemente cercata. Feci a me stesso questo ragionamento: Certa è l’esistenza degli Spiriti Buoni e degli Spiriti Maligni, nè vi è dubbio che questi spiriti possano rivelarsi a noi, se allo stesso Figlio di Dio apparve il demonio nei momenti precedenti la morte. Spiriti fortunati debbono essere dotati di una intelligenza superiore, giacchè la medesima religione dà loro il potere di tentarci, di indurci al bene o al male. Dunque se l’uomo può col mezzo della magia porsi in relazione con questi spiriti, l’uomo sarà in grado di raggiungere La Suprema Sapienza. Nonostante simili frequenti riflessioni fatte nella cella solitaria o tra i polverosi libri della silenziosa biblioteca, non ardivo tentare i mezzi che mi avrebbero condotto al desiderato fine. Finalmente decisi di attuare il Mio Progetto. Era una notte rigidissima d’inverno. Il cielo era coperto di fosche nubi, squarciate di tratto in tratto da un bagliore di lampi; il vento sibilava sinistro tra i pini della montagna; la pioggia sferzava i vetri dei finestroni gotici del convento. Un tempo terribile, ma io non provavo alcun senso di paura aspettando lo scoccar della mezzanotte. Quando tutti i monaci ritirati nelle loro celle forse già dormivano, uscìi cautamente dal convento e mi incamminai verso la montagna. Giunsi alla più alta cima mentre i lampi si incrociavano minacciosi sul mio capo. Io restavo fermo, non tremavo, nè vacillava in me il proposito di invocare il Re dell’Inferno. Quando giudicai che fosse giunto il momento propizio gridai:Se è vero che esisti o potente genio dell’inferno, presentati a me! Prontamente apparve lo spirito invocato che mi disse: Che vuoi da me? Io risposi: Chiedo di entrare teco in relazione. Lo Spirito me lo concesse e mi disse di ritornare nella mia cella dicendomi che sarà proprio lì che io lo potrò trovare ed invocare tutte le volte che lo desidererò. Aggiunse anche che egli mi rivelerà tutti i segreti di questo mondo (ossia il Nostro Mondo Naturale) e dell’altro (cioè il Mondo Oscuro ). Egli mi consegnerà quindi un libro che sarà come il Catechismo delle Scienze Segrete, un catechismo che solamente gli iniziati saranno capaci di comprendere. Fatto questo scomparve e successe proprio quello ch’egli mi aveva detto: comunicò con me ogni volta che mi fu necessario e mi rivelò questo libro. Esso è la Chiave d’Oro che apre e decifra i Supremi Arcani Della Vita e Della Natura, totalmente ignorati dagli increduli e dal volgo. Vale. "Lucifero mi consegnò un libro scritto in ebraico egli mi disse: " è il medesimo che io donai al Gran Cipriano, obbligatovi dalla virtù di un talismano che egli possedeva. Il libro gli servì ad acquistare la conoscenza della vera Magia, con cui potè esercitare il dominio sopra gli Spiriti e sulle Persone. Con tale mezzo raggiunse la massima potenza che a te pure sarà data ottenere, se mediterai ed eseguirai gli insegnamenti contenuti in questo libro. Questo libro porta tra i fogli i segni cabalistici del Drago Rosso e della Capra Infernale, o Capra del Sortilegio; per le facoltà magiche di detti segni esso si trasferirà ovunque avrete dimora e vi accompagnerà in ogni luogo. Fate quante più prove vi piacerà e vedrete grandi meraviglie. "Rimasi un pò sconvolto da tali rivelazioni e dagli avvenimenti appena vissuti ma alla fine riuscìi a fissare il mio pensiero sul libro che sembrava quasi m’invogliasse a leggerlo. Lucifero mi aveva detto che tale libro era scritto in caratteri ebraici a me indecifrabili, ma non appena aprìi la prima pagina del libro notai con grande sorpresa che riuscivo benissimo a leggere questo strano libro anche se era scritto in termini indecifrabili io riuscivo comunque ad interpretarli come fosse il mio idioma naturale. Tutto mi appariva straordinario. Non pertanto senza difficoltà tutto mi diventava familiare a misura che lo andavo osservando. Il Drago e la Capra Infernale raffigurate tra le pagine di questo libro a un certo punto cominciarono ad animarsi, a muovere gli occhi, si distaccarono dal libro e si inchinarono al mio cospetto. Essi mi dissero che furono mandati da Lucifero per servirmi e per soddisfare ogni mio ordine e desiderio. Io rimasi esterefatto da questo fenomeno e inizialmente cominciavo ad avere un pò di paura per ciò che mi stava accadendo ma poi raccolsi le mie forze e dissi loro: "Nulla voglio adesso, ma desidero sapere in qual modo dovrei chiamarvi quando si presentasse l’occasione di aver bisogno di voi, a qual genere di servigi v’è dato prestarmi". La Capra disse: "io mi chiamo Barbatos e questo è Prusias, stiamo sotto la giurisdizione di Satanacchia, nostro capo, coadiutore del sommo Imperatore Lucifero, generalissimo degli eserciti degli spiriti infernali. Esso ci ha posto al tuo fianco per obbedirti. Basterà che tu chiami uno di noi per metterci tutti e due ai tuoi servigi. " Io dissi che per me andava bene e che per ora potevano ritirarsi. Uscii all’aperto, tentando di distrarmi e vincere l’emozione suscitata da ciò che mi era appena accaduto. Mano a mano subentrava in me la calma, quanto era accaduto mi pareva più naturale. In seguito potei ricorrere ai miei servi ogni volta che mi fu necessario e potei trattare coi loro capi senza timore. Da uomo cauto, tanto per prevenire qualsiasi contingenza decisi di copiare il contenuto del libro nel cui frontespizio vi era scritto: "Trattato completo della vera Magia o tesoro del fattuchiero" e la seguente dedica: " Dedichiamo questo libro al nuovo adepto nelle scienze occulte " sotto la dedicatoria era aggiunta la nota : Dichiaro che questo libro mi ha insegnato la vera Magia procurandomi il Dominio Assoluto Sopra Tutto l’Universo. " CIPRIANO IL MAGO.
Io Giona Sufurino, monaco nel Convento di Broken, prostrato in ginocchio al cospetto del firmamento fulgido di stelle dichiaro solennemente di aver comunicato con tutti gli spiriti superiori della Corte Infernale. Essi mi mostrarono questo libro - (il cosiddetto "Libro Infernale" ovvero la Vera ed Unica Enciclopedia e Manuale delle Scienze Occulte ed Esoteriche) - , scritto su pergamena immacolata con caratteri ebraici. Affermo innanzi alle genti di tutto il mondo, che quanto in esso si contiene è provata verità. Io pure fui un tempo incredulo, ma innanzi alla luminosa evidenza dovetti ravvedermi dell’errore. Provando fin da ragazzo viva predilezione per lo studio delle scienze, divenuto uomo non trascurai di approfondire le acquisite cognizioni; ma in fondo ad esse io trovavo l’indefinito, il vuoto. Allora l’anima mia cercava ansiosa di scoprire la Verità Suprema celata nel Mistero. Appena monaco professo nel convento di Broken spinto dall’amore allo studio, sollecitai ed ottenni l’incarico di bibliotecario. Così mi isolai nella vasta e antica biblioteca, trascorrendo gli anni tutto dedito alle più profonde e misteriose ricerche del sapere. Trovai numerosi volumi che trattavano delle arti magiche ed esoteriche. La semplice lettura di alcuni mi persuase che ivi avrei trovata Quella Verità tanto persistentemente cercata. Feci a me stesso questo ragionamento: Certa è l’esistenza degli Spiriti Buoni e degli Spiriti Maligni, nè vi è dubbio che questi spiriti possano rivelarsi a noi, se allo stesso Figlio di Dio apparve il demonio nei momenti precedenti la morte. Spiriti fortunati debbono essere dotati di una intelligenza superiore, giacchè la medesima religione dà loro il potere di tentarci, di indurci al bene o al male. Dunque se l’uomo può col mezzo della magia porsi in relazione con questi spiriti, l’uomo sarà in grado di raggiungere La Suprema Sapienza. Nonostante simili frequenti riflessioni fatte nella cella solitaria o tra i polverosi libri della silenziosa biblioteca, non ardivo tentare i mezzi che mi avrebbero condotto al desiderato fine. Finalmente decisi di attuare il Mio Progetto. Era una notte rigidissima d’inverno. Il cielo era coperto di fosche nubi, squarciate di tratto in tratto da un bagliore di lampi; il vento sibilava sinistro tra i pini della montagna; la pioggia sferzava i vetri dei finestroni gotici del convento. Un tempo terribile, ma io non provavo alcun senso di paura aspettando lo scoccar della mezzanotte. Quando tutti i monaci ritirati nelle loro celle forse già dormivano, uscìi cautamente dal convento e mi incamminai verso la montagna. Giunsi alla più alta cima mentre i lampi si incrociavano minacciosi sul mio capo. Io restavo fermo, non tremavo, nè vacillava in me il proposito di invocare il Re dell’Inferno. Quando giudicai che fosse giunto il momento propizio gridai:Se è vero che esisti o potente genio dell’inferno, presentati a me! Prontamente apparve lo spirito invocato che mi disse: Che vuoi da me? Io risposi: Chiedo di entrare teco in relazione. Lo Spirito me lo concesse e mi disse di ritornare nella mia cella dicendomi che sarà proprio lì che io lo potrò trovare ed invocare tutte le volte che lo desidererò. Aggiunse anche che egli mi rivelerà tutti i segreti di questo mondo (ossia il Nostro Mondo Naturale) e dell’altro (cioè il Mondo Oscuro ). Egli mi consegnerà quindi un libro che sarà come il Catechismo delle Scienze Segrete, un catechismo che solamente gli iniziati saranno capaci di comprendere. Fatto questo scomparve e successe proprio quello ch’egli mi aveva detto: comunicò con me ogni volta che mi fu necessario e mi rivelò questo libro. Esso è la Chiave d’Oro che apre e decifra i Supremi Arcani Della Vita e Della Natura, totalmente ignorati dagli increduli e dal volgo. Vale. "Lucifero mi consegnò un libro scritto in ebraico egli mi disse: " è il medesimo che io donai al Gran Cipriano, obbligatovi dalla virtù di un talismano che egli possedeva. Il libro gli servì ad acquistare la conoscenza della vera Magia, con cui potè esercitare il dominio sopra gli Spiriti e sulle Persone. Con tale mezzo raggiunse la massima potenza che a te pure sarà data ottenere, se mediterai ed eseguirai gli insegnamenti contenuti in questo libro. Questo libro porta tra i fogli i segni cabalistici del Drago Rosso e della Capra Infernale, o Capra del Sortilegio; per le facoltà magiche di detti segni esso si trasferirà ovunque avrete dimora e vi accompagnerà in ogni luogo. Fate quante più prove vi piacerà e vedrete grandi meraviglie. "Rimasi un pò sconvolto da tali rivelazioni e dagli avvenimenti appena vissuti ma alla fine riuscìi a fissare il mio pensiero sul libro che sembrava quasi m’invogliasse a leggerlo. Lucifero mi aveva detto che tale libro era scritto in caratteri ebraici a me indecifrabili, ma non appena aprìi la prima pagina del libro notai con grande sorpresa che riuscivo benissimo a leggere questo strano libro anche se era scritto in termini indecifrabili io riuscivo comunque ad interpretarli come fosse il mio idioma naturale. Tutto mi appariva straordinario. Non pertanto senza difficoltà tutto mi diventava familiare a misura che lo andavo osservando. Il Drago e la Capra Infernale raffigurate tra le pagine di questo libro a un certo punto cominciarono ad animarsi, a muovere gli occhi, si distaccarono dal libro e si inchinarono al mio cospetto. Essi mi dissero che furono mandati da Lucifero per servirmi e per soddisfare ogni mio ordine e desiderio. Io rimasi esterefatto da questo fenomeno e inizialmente cominciavo ad avere un pò di paura per ciò che mi stava accadendo ma poi raccolsi le mie forze e dissi loro: "Nulla voglio adesso, ma desidero sapere in qual modo dovrei chiamarvi quando si presentasse l’occasione di aver bisogno di voi, a qual genere di servigi v’è dato prestarmi". La Capra disse: "io mi chiamo Barbatos e questo è Prusias, stiamo sotto la giurisdizione di Satanacchia, nostro capo, coadiutore del sommo Imperatore Lucifero, generalissimo degli eserciti degli spiriti infernali. Esso ci ha posto al tuo fianco per obbedirti. Basterà che tu chiami uno di noi per metterci tutti e due ai tuoi servigi. " Io dissi che per me andava bene e che per ora potevano ritirarsi. Uscii all’aperto, tentando di distrarmi e vincere l’emozione suscitata da ciò che mi era appena accaduto. Mano a mano subentrava in me la calma, quanto era accaduto mi pareva più naturale. In seguito potei ricorrere ai miei servi ogni volta che mi fu necessario e potei trattare coi loro capi senza timore. Da uomo cauto, tanto per prevenire qualsiasi contingenza decisi di copiare il contenuto del libro nel cui frontespizio vi era scritto: "Trattato completo della vera Magia o tesoro del fattuchiero" e la seguente dedica: " Dedichiamo questo libro al nuovo adepto nelle scienze occulte " sotto la dedicatoria era aggiunta la nota : Dichiaro che questo libro mi ha insegnato la vera Magia procurandomi il Dominio Assoluto Sopra Tutto l’Universo. " CIPRIANO IL MAGO.